Nell’ultimo decennio, le grandi aziende dell’healthcare hanno orientato le loro risorse per lo sviluppo di tecnologie importanti per l’ossigenoterapia, come i Concentratori di Ossigeno stazionari (o domiciliari) e portatili, che sono un ottimo strumento per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie respiratorie.
Come funzionano i Concentratori di Ossigeno?
Il Concentratore di Ossigeno funziona con un meccanismo molto semplice e soprattutto sicuro: setaccia l’aria dall’esterno rilasciando solamente l’ossigeno puro fino al 96%.
L’aria viene scomposta nelle sue componenti principali tramite dei filtri di zeolite, il minerale che permette di effettuare questa “operazione”.
Attraverso l’utilizzo di un semplice saturimetro si può provare l’effettiva validità dell’apparecchiatura.
Che differenza c’è tra i Concentratori di Ossigeno stazionari e portatili?
Sul mercato sono presenti diversi modelli di Concentratori di Ossigeno con diverse caratteristiche, capaci di rispondere a tutte le esigenze dei pazienti affetti da patologie respiratorie.
I Concentratori di Ossigeno domiciliare (o stazionario) sono apparecchiature fisicamente connesse a una presa dell’impianto elettrico domestico. Il loro funzionamento è tanto semplice quanto efficace.
Sostanzialmente prelevano e setacciano l’aria dall’ambiente e, mediante tecniche di separazione molecolare, riescono a setacciare letteralmente le molecole di ossigeno, arricchendo l’aria in uscita erogando ossigeno puro, con percentuali che vanno dal 90 al 96%.
Nonostante le dimensioni contenute (spesso non superano 58x40x24cm), questi dispositivi garantiscono ottime prestazioni per un’ampia gamma di esigenze.
I Concentratori di Ossigeno, infatti, permettono l’erogazione della miscela di aria arricchita di O2 e sono considerati a tutti gli effetti dispositivi medici. Il flusso erogato varia da 1 a 10 litri/min a seconda del modello scelto.
La concentrazione dell’ossigeno varia tipicamente dal 90 al 96%, con le tolleranze tecniche variabili in relazione alle caratteristiche tecniche del dispositivo e al flusso erogato.

Il sostanziale vantaggio per i pazienti è che questo tipo di Concentratori erogano sempre ossigeno rendendo indipendente il paziente dalla fornitura dell’ossigeno liquido.
E’ importante considerare che l’utilizzo o l’acquisto dei Concentratori di Ossigeno, non elimina il diritto a ricevere la bombola di ossigeno dalla propria ASL di competenza territoriale che per legge è tenuta a farlo. Anzi è consigliabile richiederla ugualmente perché, in caso di black out o di guasto del Concentratore, la bombola classica, infatti, può essere usata a scopo emergenziale, in attesa che il guasto sia riparato.
I vantaggi del concentratore di ossigeno rispetto alla bombola
Il Concentratore di Ossigeno è un dispositivo altamente SICURO. E’ questo il principale vantaggio, in quanto eroga ossigeno solo nel momento in cui viene acceso.
- L’ossigeno erogato attraverso le bombole o il dewer, che contengono ossigeno (liquido a 183 gradi Celsius) tendono ad avere dispersioni di aria naturale e costante calo anche in assenza di utilizzo. Anche nella fase di riempimento dello stroller dal contenitore, se non eseguita con attenzione, si può verificare la fuoriuscita e quindi la perdita di ossigeno.
Si deve tener conto che i sistemi di ossigeno medicinale liquido (contenitore madre o dewar), una volta aperte, hanno una scadenza di 30 giorni.
- È fondamentale ribadire al paziente e al caregiver che l’utilizzo dell’ossigeno, per le proprietà di infiammabilità, deve avvenire lontano da sorgenti di fiamma (fornelli, accendini, camini…).
I Concentratori di Ossigeno domiciliari non hanno questa esigenza, seppure si consiglia di tenerli ad almeno 20 cm di distanza da mobili e pareti e posizionati in luoghi areati ma solamente perché i filtri devono poter lavorare liberamente.
- I Concentratori di Ossigeno sono poco rumorosi (inferiore ai 40 ㏈) e il peso è di circa 15kg (dipende dal modello). Hanno necessità di operazioni di manutenzione preventiva per la sostituzione dei filtri e altre parti meccaniche usurabili, di solito oltre le 15.000 ore di lavoro oppure ogni 2 anni, oltre che controlli periodici di sicurezza, rientrando a tutti gli effetti tra le apparecchiature elettromedicali conformi alla norma CEI EN 60601-1 e norme particolari/collaterali.
- La purezza del Concentratore di Ossigeno è clinicamente valida come quella della bombola, con un vantaggio in più: l’ossigeno della bombola si trova alla stessa temperatura ed alla stessa umidità del corpo umano, a differenza dell’ossigeno in bombola che è freddo e va umidificato artificialmente.
“Si consiglia sempre di acquistare Concentratori che siano dotati di un allarme che indichi quando l’erogazione di ossigeno sia ad una concentrazione inferiore all’ 82%.

I Concentratori di Ossigeno portatili sono dispositivi che producono ossigeno all’istante, a differenza delle bombole e degli stroller dove l’ossigeno e stoccato all’interno.
La differenza tra il Concentratore di Ossigeno portatile rispetto alla versione stanziale, sta nelle dimensioni ridotte e nel peso massimo di 2,5 kg di alcuni modelli di ultimissima generazione che raggiungono una potenza di erogazione pari a 6lt/m. La vera rivoluzione però, sta nel funzionamento tramite le batterie che possono garantire una durata anche di 9 ore e talvolta avere un’autonomia virtualmente illimitata grazie alla possibilità di essere ricaricati ovunque vi sia una presa elettrica (casa, bar, auto, treno etc.).
Inoltre, il 95% dei Concentratori di Ossigeno portatili sono approvati dalla FAA (Federal Aviation Administration). Sono dunque ammessi sulle linee aeree a differenza degli stroller di ossigeno.
E’ sufficiente, infatti, chiamare al momento dell’acquisto del biglietto aereo, la propria compagnia e specificare l’uso del Concentratore di ossigeno portatile attraverso la compilazione di un modulo apposito nel quale si specifichi la patologia per la quale si usa il dispositivo allegando un certificato medico. In Italia l’ENAC ha, sul proprio sito, la circolare (clicca sul link) che regolamenta l’utilizzo del Concentratore di Ossigeno a bordo degli aerei, evidenziando come le persone a mobilità ridotta debbano essere messi in condizioni di poter viaggiare comodamente.

Quali accessori prevedono i Concentratori di Ossigeno?
Gli accessori correttamente abbinati sono gli occhiali, tubi di prolunga, umidificatori ecc. che garantiscono una terapia ottimale abbinata al massimo comfort possibile e soprattutto sicura.
I Concentratori di Ossigeno sono strumenti che rendono l’ossigenoterapia più facile e più sicura.
Il progresso, grazie all’immenso lavoro di ingegneri e sviluppatori, ci permette di fare grandi passi in avanti nella scienza e nella medicina attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie.
Negli ultimi 10 anni in seguito agli enormi investimenti sostenuti dai più grandi produttori di Concentratori di Ossigeno, le nuove generazioni di questi dispositivi hanno raggiunto standard altissimi grazie allo sviluppo di processori interni che rendono il sistema di rilascio più potente ed i trigger più sensibili.
Oggi i Concentratori di Ossigeno garantiscono saturazioni pari o superiori a quelle dell’ossigeno liquido soprattutto nella fase sotto sforzo, ossia la più delicata per un paziente affetto da insufficienza respiratoria cronica.
“I concentratori di ossigeno in realtà sono strumenti previsti e già presenti nel Nomenclatore Tariffario del SSN.”
FONTI:
- Regione Emilia Romagna – Gruppo Regionale Gas Medicinali – (Istituito con Determina DG n° 6062 del 29/05/2013)
- Good Clinical Pratice Network – ClinicalTrials.gov
- AIPO – Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri
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