I Concentratori di Ossigeno sono dei dispositivi dall’elevato valore tecnologico e che rappresentano l’opportunità dei pazienti in Ossigenoterapia di non rinunciare alle attività quotidiane fuori dalle mura domestiche.
Le persone affette da patologie respiratorie per respirare Ossigeno sono legate alle Bombole o allo Stroller e sono costrette a rinunciare alle uscite fuori di casa per una serie di motivi come: l’autonomia dei dispositivi di erogazione che possono esaurire l’Ossigeno da un momento all’altro, al peso legato a questi sistemi, al pericolo delle perdite di ossigeno e alla poca ergonomicità degli strumenti messi a disposizione dall’ASL.
Andare a fare la spesa, andare in palestra, andare a trovare un amico/a, un caffè al Bar, una cena al ristorante, una passeggiata al parco con i nipotini, un viaggio in aereo sono solo alcune delle attività che i pazienti in Ossigenoterapia sono impossibilitati ad effettuare in tutta tranquillità.
I concentratori di Ossigeno (in basso tutti i link per approfondire l’argomento) hanno la capacità di autoprodurre Ossigeno dall’aria ambiente ed erogare Ossigeno puro a differenza dei recipienti classici come Bombola o Stroller dove il gas viene stoccato all’interno e quindi una volta esaurito c’è bisogno di riempirlo.
Concentratori di Ossigeno : cosa sono?
I Concentratori di Ossigeno sono dei dispositivi che erogano Ossigeno ricavato dall’aria ambiente, con una purezza del 96%, sfruttando il processo di assorbimento dell’Azoto. Questa tecnologia in ingegneria viene definita PSA ( Pressure Swing Adsorption ) che in italiano si traduce metodo di assorbimento a pressione oscillante. Questo meccanismo permette al Concentratore di trattenere l’Azoto, attingere l’Ossigeno puro dall’aria ambiente ed erogarlo al paziente.
Tutti i concentratori, in genere, sono dotati di due colonnine composte da Zeolite, un minerale che ha la capacità chimica di assorbire gli altri gas presenti in aria ambiente, impedendone il passaggio e lasciando filtrare solo le molecole di Ossigeno. Questo processo, detto appunto PSA, permette al Concentratore di erogare Ossigeno con altissimi livelli di purezza, consentendo al paziente di saturare ed effettuare la terapia allo stesso modo della bombola.

Purezza dell’Ossigeno
La purezza di ossigeno che produce il concentratore portatile è clinicamente valida come quella della bombola, con diversi vantaggio in più: l’ossigeno erogato dal concentratore è uguale alla temperatura del corpo umano ed ha lo stesso livello di umidità, a differenza dell’ossigeno in bombola che essendo più freddo va umidificato artificialmente, senza questo passaggio, l’ossigeno erogato dalla bombola provoca spesso secchezza alla gola, mal di testa ed epistassi nasale.
Ricerca & Sviluppo
Ma funzionano? Il fatto è sembra fantascienza perchè purtroppo in Italia, Pneumologi e Medici di Base ne parlano poco e spesso sono poco informati su questa tecnologia che all’estero (America, Uk, Singapore, Germania, Francia, Danimarca ect) è consacrata.
Negli ultimi 10 anni grazie agli enormi investimenti sui Concentratori di Ossigeno, sostenuti dai più grandi produttori di servizi di Healthcare (come Inogen, Philips, Caire), questi dispositivi hanno raggiunto standard qualitativi altissimi grazie allo sviluppo di processori interni che rendono il sistema di rilascio più potente e i trigger più sensibili. Oggi i concentratori di ossigeno garantiscono saturazioni pari a quelle dell’ossigeno liquido anche nella fase sotto sforzo, ossia la più delicata per un paziente affetto da insufficienza respiratoria cronica.
Quali sono i principali vantaggi?
- Non bisogna ricaricare l’Ossigeno all’interno.
- Elevato grado di purezza dell’ossigeno erogato.
- Elevata capacità di saturazione.
- Eliminano l’ansia di restare senza Ossigeno
- Vantaggi fiscali
Concentratore di Ossigeno Portatile e Domiciliare: qual è la differenza?
La differenza tra il Concentratore di Ossigeno portatile rispetto alla versione stanziale, sta nelle dimensioni ridotte e nel peso massimo di 2,5 kg di alcuni modelli di ultimissima generazione che raggiungono una potenza di erogazione pari a 6lt/m e nell’erogazione del flusso.

I concentratori stazionari (o domiciliari) erogano ossigeno a flusso continuo proprio come i dewer o le bombole (che a differenza di queste ultime non esauriscono il gas all’interno ma lo producono attraverso i passaggi spiegati nei paragrafi precedenti). Possono arrivare ad erogare fino a 10 LT/min in base al modello selezionato. I concentratori di ossigeno portatile erogano un flusso pulsato, cioè ad ogni respiro del paziente emettono un bolo di ossigeno (una quantità tale da permettere l’ossigenazione del sangue e raggiungere una saturazione ideale per soddisfare l’organismo). I concentratori portatili, grazie agli enormi progressi fatti, arrivano ad erogare un flusso di 6LT/min, un grande successo per i pazienti con elevata attività fisica e sociale.
Attraverso l’utilizzo di un semplice Saturimetro si può provare l’effettiva validità di queste apparecchiature che sono a tutti gli effetti dispositivi elettromedicali che sono clinicamente certificati e approvati dalle normative Europee.

A cura della redazione Hypno2
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