Nell’ultimo decennio, le grandi aziende dell’Healthcare hanno concentrato le loro risorse per lo sviluppo di tecnologie importanti per l’Ossigenoterapia, come i Concentratori di Ossigeno Portatile, (qui parliamo anche dei fissi o domiciliari), che sono un ottimo strumento per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie respiratorie.
I Concentratori di Ossigeno Portatili sono dispositivi che producono ossigeno all’istante, a differenza delle bombole e degli stroller dove l’ossigeno è stoccato all’interno. Il concentratore di ossigeno funziona con un meccanismo (principio PSA ne parliamo qui) molto semplice e soprattutto sicuro: setaccia l’aria dall’esterno, assorbendo l’Azoto rilasciando solamente l’ossigeno puro fino al 96%. L’aria viene scomposta nelle sue componenti principali tramite dei filtri di zeolite, il minerale che, avendo la speciale capacità porosa, permette di trattenere l’Azoto e lasciar passare le molecole di Ossigeno. Attraverso l’utilizzo di un semplice saturimetro si può provare l’effettiva validità dell’apparecchiatura. La vera rivoluzione sono la durata delle batterie, soprattutto gli ultimi modelli rilasciati nel 2020, che possono garantire fino a 13 ore di autonomia . Talvolta possono avere un’autonomia “virtualmente illimitata” grazie alla possibilità di essere ricaricati ovunque vi sia una presa elettrica (casa, bar, auto, treno etc.). Il principale vantaggio sta nelle dimensioni ridotte e nel peso massimo di 2,5 kg di alcuni modelli di ultimissima generazione che raggiungono una potenza di erogazione pari a 6lt/m. Sul mercato sono presenti diversi modelli con diverse caratteristiche, capaci di rispondere a tutte le esigenze dei pazienti affetti da patologie respiratorie. (questi i modelli disponibili sul nostro shop) .

Spostamenti e viaggi in aereo.
Considerando che possono essere caricati in corrente, i Concentratori di Ossigeno sono dispositivi utilissimi per chi effettua spostamenti continui o per chi vuole concedersi un viaggio o una visita ad un parente lontano dalla propria abitazione. La possibilità di caricarlo, se si viaggia in auto o in treno, permette all’utilizzatore ( e chi fa Ossigenoterapia conosce bene i limiti legati alle bombole e agli stroller) di tenere sotto controllo la carica della batteria e di non avere problemi sulla disponibilità di Ossigeno, in quanto il processo PSA permette l’autoproduzione continua. Gli stroller di Ossigeno non sono ammessi sulle linee aeree, mentre il 95% dei Concentratore di Ossigeno sono approvati dalla FAA (Federal Aviation Administration) e dalla maggioranza delle compagnie aeree europee. La procedura è molto semplice: basta chiamare al momento dell’acquisto del biglietto aereo la propria compagnia e specificare l’uso di questo piccolo dispositivo per l’Ossigenoterapia attraverso la compilazione di un modulo apposito nel quale si specifichi quale device si usa e la patologia per il quale si utilizza, allegando, poi, un certificato medico. In Italia l’ENAC ha, sul proprio sito, la circolare che regolamenta l’utilizzo del Concentratore di Ossigeno a bordo degli aerei, evidenziando come le persone a mobilità ridotta non debbano essere discriminati e messi in condizioni di poter viaggiare e muoversi al pari di tutti.

La sicurezza è fondamentale.
Sul mercato sono presenti anche i Concentratori di Ossigeno fissi (ad uso domiciliare), che sono di dimensioni più grandi e potenti rispetto ai portatili ma che funzionano secondo lo stesso principio meccanico (linkato sopra). Spesso sono destinati a pazienti la cui terapia avviene prevalentemente a livello domiciliare e che hanno bisogno dell’ossigeno 24 ore su 24. Il vantaggio fondamentale è la sicurezza di questi dispositivi che, a differenza delle bombole o del Dewer, non hanno perdite di Ossigeno, che essendo un comburente risulta pericoloso. Ci sono diversi modelli di Concentratori di Ossigeno in funzione alle esigenze specifiche dei pazienti. Gli accessori correttamente abbinati quali occhiali, tubi di prolunga, umidificatori ecc., garantiscono una terapia ottimale abbinata al massimo comfort possibile e soprattutto sicura. L’utilizzo o l’acquisto di questi apparecchiature non elimina il diritto a ricevere la bombola di ossigeno dalla propria ASL di competenza territoriale che per legge è tenuta a farlo.
Il progresso, grazie all’immenso lavoro di ingegneri e sviluppatori, ci permette di fare grandi passi in avanti nella scienza e nella medicina attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie. Il concentratore di ossigeno è uno strumento che rende l’ossigenoterapia più facile e più sicura. Questi dispositivi eliminano l’ansia di rimanere senza ossigeno, un fattore che limita molto la vita al di fuori del domicilio, migliorando la qualità della vita dei pazienti affetti da BPCO o da altre patologie respiratorie. In secondo luogo rende psicologicamente libero il paziente che con le bombole che si sente “costretto” a rimanere fuori casa: il fattore psicologico infatti è molto importante per evitare che la patologia respiratoria si aggravi.
A cura della redazione Hypno2
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